Nel primo appuntamento con la rubrica #VociDiCopertina, Daniela Silvana Barone, coordinatrice Donne Democratiche del Municipio 6, ci porta alla scoperta di un libro femminista che mette al centro gli stereotipi quotidiani sulle donne, volendo educare in modo divertente.
Dai cassintegrati agli smartworker, ecco tutti i numeri e i nodi del lavoro
Un altro 1 maggio in cui l’Italia è all’ultimo posto nella classifica europea per occupazione femminile.
Un altro 1 maggio senza una vera parità retributiva.
Un altro 1 maggio in cui le donne sono la fetta del mondo del lavoro più precaria.
Questa crisi rischia di cancellare tutti i passi avanti fatti e colpire le donne ancora di più. I dati lo dicono già.
Ma, per quanto questa situazione sia dura e ci faccia sentire tutte e tutti impotenti, non vogliamo lasciarci andare alla rassegnazione. Vogliamo lottare e cogliere anche tutte le opportunità che questo periodo potrà darci.
Per questo primo 1 maggio vogliamo mettere alcuni punti fissi al dibattito in corso tra donne e lavoro:
- Le donne sono in prima linea in ogni ambito lavorativo strettamente connesso con il superamento di questa crisi: da quello scolastico a quello sanitario. Molte hanno pagato questo sforzo con la vita, per loro e per tutte c’è bisogno di un impegno serio per colmare il gap occupazionale di questo Paese e formulare misure ad hoc per la crescente disoccupazione femminile di queste settimane;
- Quello che stiamo vivendo è telelavoro, non smart working e ci auguriamo vivamente che le difficoltà di questo periodo non diano adito a ritardare il progresso dei modelli organizzativi;
- La flessibilità organizzativa nel proprio lavoro non basta se è realizzata solo per permettere alle donne di tenere sulle proprie spalle entrambi i carichi: quelli di cura e quelli lavorativi. Questo periodo ci sta regalando molta più consapevolezza su quanto sia necessario partire dalla condivisione più che dalla flessibilità, o meglio che l’una senza l’altra non daranno mai la possibilità alle donne di scegliere davvero liberamente;
Noi continueremo a discutere, a confrontarci e a fare la nostra parte per un Paese più paritario, chiediamo al Governo di fare la sua, in primis coinvolgendo le donne nei luoghi decisionali per l’uscita dall’emergenza.
BUON 25 APRILE A TUTTE
Oggi non potremo scendere in piazza ma ci tenevamo a ricordare e ringraziare le donne partigiane che con la vita, la lotta e il sacrificio hanno reso l’Italia libera. La storia è troppo spesso ingenerosa con le donne, per questo vogliamo omaggiarle in modo speciale.
Buon 25 aprile a tutti e a tutte!